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“La magia nei libri di Fabrizia Fabbroni”

Un viaggio tra leggenda e storia. Gli appuntamenti ad Arezzo

Fabrizia Fabbroni

«Son come una stella/ riflesso del mito./ Sto impresso nella mente/ scolpito dentro di te/che parli di me in una storia/ diversa, dispersa/ portata a memoria./ Storia brutta o storia bella?/ Son come una stella», sono queste le parole con cui si apre la prima strofa della “Canzone del Basilisco” di Fabrizia Fabbroni, che l’artista Roberta Soldani (fotografa e cantante) ha trasformato in un brano carica di vitalità, assieme a David Norcini, autore della melodia che accompagna il testo. E proprio al Basilisco -creatura mitologica che simboleggia il re dei serpenti e la potenza- è dedicato “Basilisco, Badalischi e altri fenomeni”, ultimo libro della scrittrice aretina Fabrizia Fabbroni, edito da Fruska.

Fabbroni è un nome noto nel panorama letterario contemporaneo, poiché le sue poesie e i suoi racconti accompagnano, da anni, i lettori, che nelle parole di questa raffinata autrice possono assaporare antiche storie, che mischiano fantasia, leggenda e realismo. Il libro in oggetto è dunque un’opera assolutamente originale, in quanto unisce alla ricerca storico-poetica elaborata da Fabbroni, testi e illustrazioni di altri autori: Giovanni Nocentini (antropologo delle religioni e autore del saggio introduttivo), Andrea Rossi (coordinatore dell’Ecomuseo del Casentino e Unione dei comuni montani, nonché promotore della ricerca e autore delle immagini contenute nel libro), Antonio Beninati (che si occupa di Legalità e Prassi filosofica) e Francesco Maria Rossi (scrittore, fotografo e attore). L’opera creata da Fabbroni, con il contributo degli artisti appena nominati, si delinea come una voce corale, capace di trasportare il lettore in un viaggio che non soltanto si lega alla memoria collettiva, ma coinvolge la vicenda personale di ciascuno: in ognuno di noi, difatti, persino nell’età adulta, giace un fanciullo assetato di mistero e magia.

“Basilisco, Badalischi e altri fenomeni” - protagonista, fino a domenica 17 marzo, di una serie di appuntamenti culturali, alle ore 17:00, presso la Libreria Edison di Arezzo, che spaziano dalla letteratura, alla pittura, sino alla fotografia e alla musica - è un libro che ha richiesto un anno di ricerche da parte dell’autrice, amante da sempre del Casentino, delle sue foreste e, soprattutto, della sua gente, leale, forte e saggia.

«Nella prima edizione del libro Il canto di Meo ho citato Emma Perodi, tuttavia, mentre lei ha scritto fiabe fantastiche, le mie sono fiabe concrete», afferma Fabbroni, proprio perché lo stile dell’autrice aretina, se da un lato è paragonabile a quello di Perodi, dall’altro se ne discosta, in quanto affonda nella verità storica e in quel patrimonio popolare, tramandato oralmente e quasi miracoloso, di cui l’intero Casentino brulica.

L’amore per la vallata deriva inoltre a Fabbroni dalle intense passeggiate che presso quei luoghi ha intrapreso, esplorando la valle e sondandone i mille volti al variare delle stagioni, tanto da instaurare con la natura un rapporto diretto e mistico, che si respira nell’intera produzione letteraria dell’autrice, i cui protagonisti sono gli alberi, i fiori, i semplici, i misteri e le leggende, ma anche i vasti ideali che solo in “una civiltà fuori dalla civiltà” possono ancora sopravvivere.

Protagonista della vita culturale aretina, Fabbroni si è formata “alla scuola” di Clarissa Vallmitjana e di Elvira Del Brenna Bigazzi, due donne straordinarie, che hanno contribuito allo sviluppo della predisposizione artistico-letteraria della scrittrice. Con questo spirito, “Basilisco, Badalischi e altri fenomeni” si fa perciò opera collettiva, capace di coinvolgere chi legge. Per consentire di entrare nel vivo del libro e della sua poesia, la scrittrice ha inoltre dato vita a una quattro giorni di presentazioni presso la Libreria Edison di Arezzo (dal 14 al 17 marzo, alle ore 17.00), creando “un salotto culturale” presso cui fotografi, pittori, autori, lettori, appassionati, musicisti come Roberta Soldani e Davide Norcini, artisti impalpabili come Maria Rosa Marchi (dell’Università dell’autobiografia e lettrice dei passi del libro) possono incontrarsi, confrontarsi e viaggiare in un sogno concreto, che è poi la magia che solo i libri di Fabbroni sanno creare.


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