Dalla pieve di Gropina, al palco di Sanremo: la scalata del canaiolo chinato Tiberio
“Quando si ha davanti una bella bottiglia di vino si possono vedere due mondi: quello avvolto da un’etichetta elegante e caratterizzato da un momento conviviale, magari in uno dei migliori ristoranti della città. Dove si porta il calice al naso e...
“Quando si ha davanti una bella bottiglia di vino si possono vedere due mondi: quello avvolto da un’etichetta elegante e caratterizzato da un momento conviviale, magari in uno dei migliori ristoranti della città. Dove si porta il calice al naso e si apprezzano i sentori, le fragranze e si cerca l’abbinamento più adatto. Ma c'è un altro mondo dietro che non dovremmo mai dimenticare, quello da cui proviene il vino. E’ un mondo agricolo fatto di trattori, di mani rovinate dalla terra, di camicie che sanno di fatica e cantina. Sicuramente è meno nobile ma è un mondo che sento mio, che rispetto e amo; tutto quello che riesco a dare alla terra, mi viene restituito con il nettare di Bacco”.
Già dal 2001 Nocentini decide, novità assoluta in Toscana, di vinificare in purezza la malvasia nera, uva che nel territorio ha origini antiche, addirittura etrusche. Ne risulta un vino rotondo e profumato, realizzato senza uso di lieviti o enzimi aggiunti, riconoscibile e di spiccata personalità. L’azienda Tiberio produce poi come vino da dessert, oltre al tradizionale vin santo, un particolarissimo vino chinato, che nasce dal canaiolo aromatizzato da un’infusione di erbe e spezie. Unico blend è l'Igt Nocens, 50% canaiolo e 50% cabernet sauvignon, prodotto facendo fermentare le uve con l’antico metodo del “governo all’uso toscano”.
Niente volantini, brochure o marketing sui social network. “I depliant inquinano – scherza Enzo Nocentini – le persone li prendono, danno un’occhiata veloce e poi li gettano non appena voltano l’angolo. Se siamo fortunati magari c’è un cestino. La migliore pubblicità è il contenuto, non il contenitore. Meno male, nonostante le tante distorsioni e contraddizioni di questa epoca, noto una sempre maggiore attenzione del cliente verso la provenienza e la qualità del prodotto che acquista. Sono felice di assistere alla crescita di un consumatore più consapevole".
Ma anche senza sfarzose campagne pubblicitarie, l’azienda è riuscita a conquistare premi e riconoscimenti importanti: nel 2005, e per tre anni di seguito, i suoi vini sono stati i primi in Toscana ad essere serviti alla prestigiosa Biennale di Venezia e, lo scorso anno, hanno partecipato al gran galà di Sanremo. La vincitrice, nella serata finale del festival, ha brindato proprio con il Canaiolo chinato. Inoltre, a testimonianza della qualità raggiunta, i prodotti di Tiberio sono stati ammessi all’esposizione permanente dell’Enoteca Italiana di Siena. Ed i prossimi eventi? “Adesso non abbiamo appuntamenti in programma. Non abbiamo tempo, siamo nel pieno della vendemmia!”.
Tiberio
Indirizzo:Loc. Penna 116/a - 52028 Terranuova Bracciolini (AR)
E-mail: info@tiberiowine.com
Web:www.tiberiowine.com
Vini rossi: Canaiolo, Malvasia nera, Nocens, Sangiovese
Vini da dessert:Vin Santo e Canaiolo Chinato @CalcagnoChiara