Eterologa e banca del seme, Cortona modello nazionale
Cortona sarà sede nel prossimo dicembre di un convegno nazionale sulla procreazione medicalmente assistita, la fecondazione eterologa, gli sviluppi legati alla ricerca genetica, la donazione di seme maschile e ovociti. L’iniziativa nasce dalla...
Cortona sarà sede nel prossimo dicembre di un convegno nazionale sulla procreazione medicalmente assistita, la fecondazione eterologa, gli sviluppi legati alla ricerca genetica, la donazione di seme maschile e ovociti.
L’iniziativa nasce dalla necessità e volontà di mettere ordine e fare il punto della situazione sugli sviluppi avuti in Italia da queste pratiche, dopo le recenti sentenze della Consulta che hanno modificato la legge 40 che regola la delicata materia.
Un mondo nel quale all’estero ci sono ampie libertà, spesso con poche garanzie di qualità e sicurezza, che hanno alimentato e alimentano i cosiddetti viaggi della speranza possibili solo a chi possiede importanti risorse economiche; mentre in Italia le strutture private si muovono con molta rapidità e efficienza facendo pagare altissimi costi agli utenti (escludendo quindi ancora una volta le fasce sociali più deboli da questo diritto) e la sanità pubblica ancora molto “frenata”, sia da ragioni tecnico-professionali, burocratiche, di strategie non condivise fra organi scentrali, regionali ed aziendali.
Al lavoro su questo convegno, oltre alla Azienda di area vasta della Toscana sud-est, ci saranno una serie di altri attori, dall’università di Siena, alla Regione Toscana, dalla Commissione Sanità del Senato al Ministero della Sanità.
REPARTO RADDOPPIATO
Se è ormai stabilito che sarà di riferimento per l’intera Area Vasta, si lavora perche divenga la banca del seme dell’intera Toscana, ma anche a servizio delle Regioni limitrofe che ne faranno richiesta, sia per le strutture pubbliche ma anche per quelle private (nel Lazio, ad esempio, non ci sono strutture pubbliche).
DONAZIONI, PROBLEMA SUPERABILE
Come alta è la previsione di risposta dalle donne che intendono sottoporsi al social freezing. Una forma di “deposito” degli ovociti della donna che per proprie ragioni (sociali, economiche, di salute), decide di avere una maternità in età più avanzata. Anche in questo caso viene chiesto di donare la parte eccedente (esempio: su 15, 10 si conservano per lei, 5 li dona), e se al momento della maternità questa arriva con procedimenti naturali, anche gli altri ovociti. Insomma, Cortona, con questo percorso può garantire risposte, oltre alle proprie esigenze e a quelle dell’intera Regione, anche a molte altre strutture italiane.
“Fornire prodotti sicuri, di buona qualità, senza nessun gioco economico – sostiene l’avvocato Gianni Baldini, docente universitario, consulente della Regione Toscana, storico legale di tutte le battaglie per la modifica delle restrizioni della legge che costringeva le donne italiane ad andare all’estero per la fecondazione eterologa – con una banca locale come quella cortonese, è la più grande scommessa. Questo laboratorio diventa la sede del “carburante” per far funzionare il sistema” .
CORTONA MODELLO NAZIONALE
Presso la Pma dell’ospedale della Fratta sono state eseguite più fecondazioni eterologhe che nel resto d’Italia: il centro cortonese rappresenta un esempio unico per la sua capacità di realizzare attività con una altissima percentuale di successo, garantendo livelli di qualità eccellenti, in un contesto professionale ma anche umano che lo rende particolarmente attrattivo da molte regioni italiane.
Poi c’è la Pdg, diagnosi genetica preimpianto, una vera e propria “amniocentesi anticipata” (non fatta sul feto, ma ancor prima sull’embrione). Fonte in Italia di tantissime discussioni e severamente vietata dalla legge 40, dopo 10 anni di battaglia è consentita (maggiori resistenze, paura di entrare nella sfera della eugentica). Il problema è che sebbene la Pgd sia ora ammessa in Italia non è stata estesa al settore pubblico. Essa è praticata nel nostro territorio unicamente in due centri privati, uno a Bologna e uno a Roma, e a costi elevatissimi. “Ora che nella nostra Area vasta la Pgd ha superato tutti gli scogli di natura etica e organizzativa, e che si può realizzare da realizzare con l’Univerità di Siena, l’obiettivo – sostiene Mencaglia - è far diventa la Fratta primo centro pubblico in Italia che effettua Pgd e tutte le altre tecniche ad essa associate. Se inizialmente sarà un esame a cui sottoporre in primo luogo le coppie portatrici di patologie genetiche, andrà in un secondo momento in sostituzione quasi totale dell’amniocentesi tradizionale”.