"I cinghiali succhiano l'uva del Chianti". L'allarme del produttore che passa le notti in vigna
Entrano in vigna, di notte, e scorrazzano tra i filari. Rompono, spezzano, devastano. Succhiano il succo dei grappoli. Pochi (e inutilizzabili) sono gli acini che si salvano dalle scorribande. I cinghiali (e caprioli, daini e cervi) sono una piaga...
Entrano in vigna, di notte, e scorrazzano tra i filari. Rompono, spezzano, devastano. Succhiano il succo dei grappoli. Pochi (e inutilizzabili) sono gli acini che si salvano dalle scorribande. I cinghiali (e caprioli, daini e cervi) sono una piaga per tante aziende agricole e pure per i produttori di vino.
Uno di questi è Roberto Droandi, della cantina Mannucci Droandi di Montevarchi. Un marchio sinonimo di Chianti (Classico e Colli aretini), di coltivazione biologica e di passione per la sperimentazione partendo da vitigni autoctoni e poco noti come foglia tonda, pugnitello e barsaglina.
@MattiaCialini