Informazioni e visite sanitarie a domicilio. In 7 mesi oltre 8.000 chiamate improprie al 118: i dati
Consigli, blandi motivi di salute, oppure richieste come numeri di telefono o informazioni. Sono queste alcune delle richieste pervenute da inizio anno ad oggi al centralino del 118 di Arezzo e che hanno tenuto impegnati gli operatori. In tutto...
Consigli, blandi motivi di salute, oppure richieste come numeri di telefono o informazioni.
Sono queste alcune delle richieste pervenute da inizio anno ad oggi al centralino del 118 di Arezzo e che hanno tenuto impegnati gli operatori.
In tutto sono ben 8091 le telefonate, catalogate come improprie, alle quali hanno dovuto dare risposta dalla centrale operativa. Di fatto, secondo quanto sottolineato dall'azienda sanitaria, "quasi un terzo delle chiamate che arrivano sono improprie e vanno ad appesantire un sistema che invece necessita di velocità, personale e mezzi pronti".
A parlare sono i numeri dell'emergenza urgenza: delle quasi 30mila chiamate arrivate nei primi 7 mesi del 2017, oltre ottomila sono state classificate come improprie. E quindi, come sottolineano dalla Asl "potevano essere evitate".
Ma quali sono le ragioni per le quali un cittadino impugna il telefono e compone il 118?
"Richiesta di numeri telefonici di altri enti/servizi (Vigili del fuoco, ACI, forze dell'ordine, servizi sanitari di ogni tipo, guardia medica, servizio veterinario, ecc) e poi consigli telefonici, a volte nemmeno sanitari - fanno sapere ancora dall'azienda sanitaria - Blandi motivi di salute, gestibili con il medico di famiglia o addirittura in farmacia. C’è chi non ha l’auto per andare in ospedale e pensa di risolvere con l’ambulanza e chi invece richiede una prestazione sanitaria a domicilio. Insomma, se è vero che chiamando il 118 possiamo salvare una vita, è altrettanto vero che allertandolo per questioni che non lo competono, si può mettere in pericolo un’altra vita, tenendo impegnata la linea dedicata all’emergenza".
A rispondere dalla centrale del 118 di Arezzo, sono 2 infermieri e almeno 1 operatore socio sanitario. E’ l’infermiere, infatti ad individuare il luogo dell’intervento ed assegnare un codice di gravità per inviare il mezzo più idoneo al caso. L’operatore socio-sanitario coadiuva quest’attività allertando i mezzi e indicando anche le coordinate esatte fornite dal sistema.
Sono state 29.512 le chiamate arrivate al 118 nel 2017. Le richieste di soccorso sono state 18.381, per le quali si sono attivate 4 automediche, 2 ambulanze medicalizzate, 3 ambulanze infermierizzate e 16 ambulanze BLSD (con soccorritori addestrati e defibrillatore a bordo) dislocate su tutte il territorio provinciale. A disposizione del 118 c’è anche l’elisoccorso Pegaso, in grado di arrivare in pochi minuti nel posto.