Murales, Ghinelli: "Non ci fermeremo davanti ad un'opera d'arte". E scatta la petizione su change.org
"Abbatteremo il muro che divide il parcheggio della Misericordia e collegheremo così piazza Fanfani a via Garibaldi e piazza del Popolo. Sì, è il muro dove c'è un'opera d'arte, ci studieremo sopra, ma di certo non ci fermeremo di fronte ad...
"Abbatteremo il muro che divide il parcheggio della Misericordia e collegheremo così piazza Fanfani a via Garibaldi e piazza del Popolo. Sì, è il muro dove c'è un'opera d'arte, ci studieremo sopra, ma di certo non ci fermeremo di fronte ad un'opera d'arte, l'importante è la fruibilità della città."
E' questa la dichiarazione della discordia fatta ieri dal sindaco Ghinelli e che ha sollevato un vespaio di polemiche. In sostanza con il muro cadrebbe anche il murales di Icastica, opera degli artisti internazionali Eron e Moneyless, realizzata nel 2015. Gli aretini si sono così scatenati sui social e hanno avviato anche una petizione online sulla piattaforma change.org che ha superato le mille firme in poche ore.
"Chiediamo che il sindaco di Arezzo e tutta la giunta comunale riconsiderino il loro progetto di abbattimento e lascino i murales così come sono e dove si trovano" si legge nel testo della petizione che lancia un appello ai cittadini di Arezzo e non solo, anche a tutti coloro che vogliono scendere in campo a tutela della cultura in generale e in questo caso della street art.
"Cittadini di Arezzo e non, noi italiani che da secoli conserviamo, rispettiamo e tuteliamo l'arte, oggi più che mai Arezzo e i suoi murales hanno bisogno di voi. Ve lo chiediamo per il bene e il bello di Arezzo, una città che, adesso più che mai, ha bisogno di bellezza, colore e arte."
Il sostegno alla campagna in difesa dei murales di Arezzo è bipartisan, alla petizione hanno partecipato esponenti del Partito Democratico, di Arezzo in Comune, semplici cittadini appassionati, ma anche Mery Stella Cornacchini di OraGhinelli che aveva a suo tempo portato in aula insieme ad Angelo Rossi l'atto di indirizzo per dare spazi urbani alla street art.
"A prescindere dal fatto che possa piacere o meno e dalle posizioni politiche, questa è un'espressione d'arte che a qualcuno dice poco, ma chi l'ha realizzata ha voluto lasciare un messaggio, è un segno artistico che la città ha, perché distruggerlo? Allora avrebbero dovuto distruggere tutto quello che ha lasciato il Rinascimento, il Barocco? A volte i messaggi sono più facili da capire, altri sono più nascosti, ma ogni artista lascia un messaggio. Distruggendo il muro della ex caserma e di conseguenza il murales si distruggerebbe anche parte della storia della città e un altro pezzo della sua identità, rappresentata anche dal cartello che indica la zona militare invalicabile, come era ai tempi in cui ancora c'era l'obbligo della leva."