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Sposarsi in Fortezza, al Petrarca o in una villa storica: il Comune dice sì

La proposta è stata sottoposta all'attenzione del consiglio comunale che ha approvato un atto d'indirizzo

Immagine di repertorio

Sposarsi all'interno della Fortezza medicea oppure sul palco del teatro Petrarca potrebbe non essere più un'idea irrealizzabile. È con l'approvazione di un atto di indirizzo che l'assise aretina, nella sua ultima seduta, ha dato parere favorevole affinché l'amministrazione predisponga tutte le azioni necessarie affinché la possibilità di celebrare matrimoni e unioni civili anche fuori dalla casa municipale diventi realtà.

La proposta è stata sponsorizzata da Renato Viscovo, consigliere di Fratelli d'Italia. Di fatto nel documento, oltre a richiedere al Comune e alla Fondazione Guido d'Arezzo di mettere a disposizione i locali "nella propria disponibilità quali la Fortezza Medicea e, se possibile, il Teatro Petrarca", viene proposto di "procedere alla predisposizione di un apposito “avviso pubblico esplorativo” attraverso il quale verificare la disponibilità dei proprietari di ville, agriturismi, strutture ricettive, ristoranti ed edifici di particolare pregio storico, architettonico, ambientale, artistico o turistico, a concederle al Comune per la durata di un anno, tacitamente rinnovabile ogni 12 mesi salvo disdetta".

Per rendere questo realtà, come si legge nell'atto d'indirizzo, sarà necessario uno specifico disciplinare utile a regolare le rispettive obbligazioni e i costi da sostenere per i contraenti e per le future coppie celebranti. “Il Comune di Arezzo – ha spiegato il consigliere comunale Renato Viscovo – ha già istituito uffici separati di stato civile per i matrimoni, consentendo l’utilizzo di ambienti quali il consiglio comunale, il chiostro di palazzo comunale, le sale del palazzo di Fraternita. La strada è tracciata e dunque perché non comprendervi il Teatro Petrarca se ce ne fossero le condizioni e la Fortezza Medicea o siti incorniciati in contesti storicamente e culturalmente affascinanti e prestigiosi?”.

Pronta la risposta del sindaco Alessandro Ghinelli che in consiglio comunale ha ricordato come il Teatro Petrarca non è di proprietà dell'amministrazione comunale, che ne può fruire sulla base di una convenzione stipulata proprio con i proprietari e per attività specifiche e determinate. “Su quanto non contemplato, come lo svolgimento di un matrimonio, il Comune non può prendere impegni”.

L'atto di indirizzo è stato approvato con 27 voti favorevoli. Adesso la palla passa alla giunta.


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