Olio e vino, sarà un grande 2015. Cia Arezzo: "Incubo 'mosca'? Dimenticato"
Quantità limitata ma buona qualità. Le premesse ci sono tutte. Per olio e vino il 2015 sarà un anno da ricordare. Lasciato alle spalle il disastro, soprattutto per quanto riguarda le olive, dello scorso autunno ecco che olivicoltori e viticoltori...
Quantità limitata ma buona qualità. Le premesse ci sono tutte. Per olio e vino il 2015 sarà un anno da ricordare.
Lasciato alle spalle il disastro, soprattutto per quanto riguarda le olive, dello scorso autunno ecco che olivicoltori e viticoltori della provincia di Arezzo si preparano per iniziare e portare a compimento le raccolte.
“Salvo colpi di coda possiamo tirare un sospiro di sollievo: quest’anno niente problema “mosca” – spiega il direttore della Cia Arezzo Giorgio Del Pace - Fatta eccezione per rarissime zone, con microclimi particolari, non ci sono casi che destano particolare preoccupazione”.
Dunque niente mosca ma la produzione di olio subirà ugualmente un calo in termini quantitativi.
E se la quantità non sarà particolarmente copiosa, la qualità dei frutti al momento è più che soddisfacente.
“Mai come quest’anno – prosegue il direttore di Cia Arezzo – abbiamo analizzato così tante olive. Gli olivicoltori, memori del disastro dello scorso anno dove l’infestazione da mosca ha reso praticamente nullo il raccolto, hanno provveduto a monitorare le condizioni di alberi e frutti effettuando anche trattamenti specifici. La nostra associazione ha sempre riscontrato una buona crescita e delle buone accortezze messe in atto dai coltivatori”.
Buone anche le condizioni delle vigne aretine. La calda estate 2015 infatti ha permesso alle uve di maturare a dovere.
“I produttori di vini biologici sono molto soddisfatti – continua Del Pace – il prodotto che uscirà dalle cantine con etichetta 2015 sarà sicuramente di buona qualità”.
Unica pecca, sia per olivi che per le viti, la presenza degli ungulati.
“E’ un problema che non riusciamo a contenere – afferma Del Pace – Regione Toscana, Provincia e Prefetto di Arezzo si sono adoperati affinché venissero prese delle misure per contenere la popolazione di cinghiali e di caprioli. Purtroppo per il momento non ci sono stati riscontri di alcun tipo. Le coltivazioni vengono assaltate dalla fauna locale creando non pochi danni al raccolto. L’impegno, che in più di una occasione ci è stato ribadito da parte degli amministratori, è quello di riuscire a ridurre di un terzo circa la presenza di ungulati in provincia di Arezzo. Ci auguriamo che ciò avvenga e non solo per l’agricoltura ma anche per la sicurezza dei cittadini che sempre più spesso si trovano faccia a faccia con questi animali”.
IL BOLLETTINO FITOSANITARIO DELLA PROVINCIA DI AREZZO