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5° appuntamento con la scuola popolare di economia Milvia Babbini

La Scuola è alla sua ottava edizione, patrocinata e organizzata da socie e soci aretine/i di Banca Etica e sostenuta anche dall'associazione Progetto5.

Vi aspettiamo lunedì 25 novembre alle 17.30 presso la libreria Feltrinelli Point ad Arezzo. Sarà con noi Il Professore Alessandro Garofoli, storico, impegnato nell'università di Siena, ed in molte associazioni culturali, che esporrà argomentazioni, approfondimenti e riflessioni relative al mutualismo liberale e alla Società Operaia di Arezzo. Sarà un ottima occasione di crescita culturale e personale.

Piccolo sommario.
Sottostimato per quasi un secolo, il mutuo soccorso, rivisitazione ottocentesca delle antiche corporazioni, è stato riscoperto dalla storiografia come uno dei frutti migliori della modernizzazione post unitaria. Iniziativa già presente nell’Europa del Nord, si è sviluppata in tutta la penisola per rispondere all’arretratezza in materia di tutela dei lavoratori nei casi di malattia o vecchiaia.
Il mutualismo è stato in verità molto di più: ha sostenuto la conclusione positiva dell’ultima fase del Risorgimento, ha operato nell’istruzione, in special modo quella tecnica, ha edificato case per gli operai, è stata un’occasione d’incontro fra le classi e di riduzione della divisività politica. Ha cercato di alleviare le drammatiche condizioni della popolazione, nella seconda metà dell’Ottocento, costruendo smerci di pane e farine per vendere a basso costo agli operai e non solo; forni economici; borse di studio; finanziamenti per il conforto dei defunti; una sorta di primordiale guardia medica e molto altro ancora.

Sorta nel 1863, approfittando delle concessioni dello Statuto albertino a favore della libertà di associazione, la Società Operaia di Arezzo ha rappresentato un caso estremamente significativo nel panorama mutualistico nazionale. Tanto da promuovere congressi ed esposizioni produttive di livello internazionale, offrire finanziamenti per la nascita di un’industria in città. Guidata da uomini di primissimo valore, cessò di vivere, senza rialzarsi, all’avvento del fascismo.
La Soc. Op., questa l’abbreviazione del tempo, occupò notevoli spazi nella vita pubblica del secondo Ottocento, progenitrice del movimento cooperativo, assorbendo linfa vitale dallo spirito del Risorgimento, dalla modernità, dall’etica del lavoro, dalla crescita di quella che al tempo era definitiva, con connotazione positiva, la “borghesia emergente”. La presenza della Società di mutuo soccorso e insegnamento fra operai e operaie, questa la denominazione completa, accresceva il consenso, non facile, alle nuove istituzioni, difendendole dalle nostalgie preunitarie. Premiava la meritocrazia, combatteva l’ozio e i vizi del gioco e del bere in una visione laica dei rapporti sociali.
Occorreva apprendere dai processi evolutivi dei Paesi più avanzati, garantendo tutele previdenziali e assistenziali. Erano proposte territoriali ma componenti di un reticolo solidale, ancora oggi vivo e legalmente riconosciuto, che si estendeva soprattutto nel Nord e nel Centro Italia. A chiazze nel Mezzogiorno.

Quest'anno la Scuola Popolare di Economia Milvia Babbini intende proporre, senza scopo di lucro come d'uso, una serie di incontri che attraggano, unendoli, l'interesse culturale e la motivazione pratica. I temi affrontati vanno dall'acquisizione di consapevolezza nei confronti della buona alimentazione, alla nascita e sviluppo della Grande Distribuzione Organizzata con le sue comodità e i suoi pericoli, alla presentazione delle numerose iniziative che sul territorio aretino cercano di costruire un'alternativa sana e sostenibile a quest'ultima, mediante la cooperazione dei piccoli produttori e le pratiche di coltivazione biologica, la cooperazione dei consumatori mediante la costituzione di gruppi d'acquisto collettivi con l'acquisto e la vendita di prodotti alimentari a chilometro zero, la battaglia allo sfruttamento della manodopera, italiana e migrante, mediante iniziative di inserimento lavorativo a parità di trattamento. L'obiettivo principale della scuola è anche quest'anno quello di incentivare lo sforzo delle persone verso il sapere, il riflettere, il capire, il migliorare il proprio stile di vita, e il cercare di farlo insieme agli altri per avvicinarsi meglio ai propri obiettivi. Può fornire nuove informazioni, utili a rafforzare la capacità di decidere come orientare i propri acquisti e i propri consumi. Si propone di suscitare un punto di vista critico ed autocritico nei partecipanti, non di presentare in forma rigida un pensiero a tesi predefinite. Ai lavori della scuola è associato un gruppo di lettura sugli argomenti trattati, formato per ora da 5-6 persone, che proseguirà la sua attività anche oltre gli appuntamenti in programma.


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