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Il Pd punta tutto sui Giovani Democratici: "concretizziamo idee e progetti"

“Un ponte, leggero e flessibile, tra i giovani e la politica. Che restituisca ai primi la voglia di farla e alla seconda la capacità non solo di accettare ma di concretizzare idee e progetti nuovi. Ecco il senso dei Giovani Democratici e del...

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“Un ponte, leggero e flessibile, tra i giovani e la politica. Che restituisca ai primi la voglia di farla e alla seconda la capacità non solo di accettare ma di concretizzare idee e progetti nuovi. Ecco il senso dei Giovani Democratici e del mandato che il recente congresso provinciale mi ha dato”.

Carlo Pasqui, nuovo Segretario dei Giovani Democratici, ha presentato stamani il programma di lavoro dell’organizzazione. E lo ha fatto insieme a Massimiliano Dindalini, Segretario provinciale del Pd. Pasqui ha 24 anni, è nato a Cortona ed è studente di Scienze Politiche a Firenze. Ha sostituito Jacopo Franci al quale il Congresso GD e il Pd hanno espresso il ringraziamento per l’attività svolta.

Carlo Pasqui Segretario provinciale GD Pd Arezzo

“La nostra agenda di lavoro ha gli impegni che, purtroppo, dobbiamo definire di sempre: il lavoro, l’innovazione, la qualificazione dell’università e della scuola pubblica, la formazione, la cultura. Poi abbiamo temi relativamente nuovi quali ad esempio le unioni civili. Una fitta agenda – sottolinea Pasqui – presuppone la forza organizzativa per trasformarla in azione politica. Il primo impegno della mia nuova segretaria sarà, quindi, orientato soprattutto all’organizzazione. Intendiamo far crescere il numero degli iscritti e lavorare capillarmente su tutto il territirio provinciale. Siamo presenti ma non con la capillarità e la dimensione che sarebbero necessarie. I nostri circoli sono ad Arezzo, Cortona/Castiglion Fiorentino, Foiano, San Giovanni/Cavriglia e Montevarchi/Terranuova”.

Sul lavoro della nuova segretaria GD punta molto il Pd. “E lo facciamo in termini di contenuti e di formazione di una nuova classe dirigente – commenta il Segretario provinciale Massimiliano Dindalini. Il rapporto dei giovani con la politica nonché con le istituzioni è rappresentato da un filo troppo sottile che si spezza frequentemente. La ricucitura è sempre più difficile. E la costruzione di un nuovo rapporto non può venire dall’alto. Penso che non debbano essere i giovani ad adattarsi alla politica ma la politica a trasformarsi progressivamente riflettendo e accogliendo gli elementi di innovazione che vengono dai giovani. In termini di pulizia, trasparenza, passione, disponibilità ad essere parte attiva e propositiva della comunità. Lavoreremo con i Giovani Democratici affinché la contaminazione di idee ed esperienze produca i risultati migliori”.


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