La protesta dai banchi del Pd e l'attacco di Scelgo Arezzo. Perché non torna in presenza il consiglio comunale?
L'appello è rivolto al sindaco, agli assessori e a quei consiglieri di maggioranza che non sono più tornati in presenza e si collegano da remoto attraverso il tablet fornito dall'amministrazione
Dai banchi dei gruppi consiliari di opposizione si alza sempre più la protesta per la mancanza di un consiglio comunale tutto in presenza. Le modifiche e le abiturdini apportate in tempo di Covid sono lente a cadere. Nell'ultima assise del 26 maggio scorso i consiglieri del Pd avevano di nuovo chiesto che sindaco, assessori e i consiglieri che non avessero gravi impedimenti giustificati fossero presenti in aula.
"Come è normale e doveroso, visto che lo stato di emergenza è finito, noi siamo tutti presenti in sala del consiglio comunale. E il sindaco? Perché non è in aula e si collega da distanza (per modo di dire visto che è da 5 metri da noi, nel suo ufficio in Comune)? E gli assessori dove sono? Questa è una mancanza di rispetto per tutti i consiglieri e per tutti i cittadini di Arezzo. È evidente a tutti la totale assenza del sindaco ... è inaccettabile." aveva dichiarato in apertura di seduta Alessandro Caneschi del gruppo Pd.
Poi la protesta si è alzata con la dichiarazione del consigliere Giovanni Donati: "Ho visto il sindaco in questa aula solo per attaccare un quadro, poi niente più, anche oggi lui e i suoi assessori non hanno messo piede nella sala del consiglio. Perché? In segno di protesta ho abbandonato l'aula consiliare, gli aretini meritano più rispetto."
Oggi la battaglia è ripartita con una nuova presa di posizione di Scelgo Arezzo con i consiglieri Marco Donati e Valentina Sileno.
Ad onor del vero e per completezza del quadro nell'ultimo consiglio comunale sono stati presenti soprattutto nella fase delle risposte alle interrogazioni l'assessore Marco Sacchetti e la vice sindaca Lucia Tanti.