Somministrazione e abuso di alcol. "Basta ordinanze serve un regolamento", Caporali lancia l'appello al sindaco
Un regolamento vero e proprio. Una disciplina utile a fronteggiare una problematica sociale che anno dopo anno assume dimensioni sempre più importanti. La proposta, lanciata dal consigliere comunale Donato Caporali attraverso un'interrogazione, è...
Un regolamento vero e proprio. Una disciplina utile a fronteggiare una problematica sociale che anno dopo anno assume dimensioni sempre più importanti.
La proposta, lanciata dal consigliere comunale Donato Caporali attraverso un'interrogazione, è quella di redigere un disciplinare sulla somministrazione e consumo di alcolici per il territorio comunale di Arezzo
"Il sindaco ha emanato nel mese di agosto e nei mese di settembre due ordinanze in materia di ordine pubblico tese a limitare l'uso e l'abuso di sostanze alcoliche. Considerato che suddette ordinanze per loro natura sono e devono essere urgenti e contingenti chiedo quali fatti e premesse di "urgenza" hanno connaturato l'emanazione della seconda ordinanza sul tema. Chiedo se nel breve futuro non è opportuno disciplinare la materia in modo più completo e approfondito, rifuggendo estemporaneità ed urgenza attraverso un regolamento strumento amministrativo più adatto, valido per tutto il territorio comunale (a titolo di esempio si citano regolamenti sullo stesso tema dei Comuni di Imola e Lecce). Se nel suddetto regolamento, non vadano previsti anche strumenti non tesi soltanto alla semplice proibizione dell'uso ma alla prevenzione e sensibilizzazione verso l'abuso". (testo integrale dell'interrogazione).
All'indomani dell'ordinanza bis, e dopo le tante polemiche che sono rimbalzate da un angolo all'altro della città, ecco che è dal consiglio comunale che arriva l'idea.
"Mi aspetto - prosegue il consigliere Caporali - che venga il documento possa essere creato e condiviso quanto prima. Non possiamo pensare che il consumo casalingo sia preferibile a quello pubblico o che risolva il problema. C'è necessità di provvedere ad una disciplina seria e condivisa con quanti più attori sociali, economici e politici possibili".