Segnalazioni

Escursionista punta da un insetto, arriva l'ambulanza: "Non c'era il kit per gli shock anafilattici"

La segnalazione è quella giunta da una cittadina: "Mi trovavo a Camaldoli"

Immagine di repertorio

Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di una cittadina.

Buongiorno, scrivo per segnalare quello che secondo me è un problema di sicurezza sanitaria per cittadini e turisti in vacanza. Mi spiego: ieri, 3 agosto 2022, mi trovavo a Camaldoli, ero andata da Arezzo usando i mezzi pubblici, con un'amica. Mi ha punto un insetto (vespa, calabrone, bombo, non ho visto benissimo) e io sono allergica alle vespe. Non ho con me la pennina per un eventuale shock anafilattico e mi prende paura, molta paura, perché quando si è in cima ad un monte non è mai simpatico trovarsi protagonisti di questi eventi. In più senz'auto. Vado all'ufficio informazioni per chiedere se in caso hanno qualche cassetta per le emergenze sanitarie e, pare, che non ci sia niente da nessuna parte a Camaldoli. Immagino non ci sia neanche il defibrillatore ma non so, di sicuro il kit shock anafilattico per reazioni allergiche da insetti non c'è. Per la paura abbiamo richiesto anche l'intervento dei sanitari dell'emergenza urgenza con l'ambulanza. Mi è dispiaciuto, ma lo shock anafilattico se ti prende ti fa fuori in venti minuti. Per fortuna io stavo benissimo, non è successo nulla. Però penso, se succedesse a un altro, anche un bimbo di cui non si conosce il fatto che è allergico, in cima alla montagna l'ambulanza avrebbe potuto salvarlo? Farebbe in tempo? Preciso che i sanitari sono stati super efficienti: personale fantastico che mi ha portato all'ospedale per i controlli necessari (pomata cortisonica, ghiaccio, cosette del genere). Il posto è così remoto e vi passano migliaia di persone a settimana facendo lavorare tante persone, mi chiedo: possibile non si riesca a organizzare un minimo di sicurezza in più? Dobbiamo aspettare sempre la tragedia?

Lettera firmata.


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