Bibbiena

Una Casa Famiglia per Farneta nel nome di Emma Perodi raccontando le novelle della nonna

A Farneta si commemora la scomparsa di Emma Perodi e si inizia il percorso della Casa Famiglia

Domenica scorsa il piccolo borgo di Farneta, grazie all’impegno della sua Pro-loco, ha organizzato una giornata di commemorazione per i cento anni dalla morte di Emma Perodi, autrice de “Le novelle della nonna” e insieme di accoglienza del nuovo percorso della Casa Famiglia.

La giornata, che ha visto la partecipazione di tante famiglie e bambini, si è aperta con una sorta di manifesto per il futuro di questa comunità.

“Emma Perodi, grande giornalista e scrittrice, ha voluto far iniziare da Farneta le sue novelle, proprio sotto il camino acceso della famiglia Marcucci - dicono i rappresentanti della Pro-loco nell’apertura della manifestazione - Oggi Farneta diventa una “comunità famiglia”, capace di accogliere, rispettosa delle diversità, pronta a ricevere le storie di altre persone, spesso dolorose. E in questa capacità di accoglienza si riconosce in un ruolo, a tratti antesignano della comunità del futuro che per esistere in modo vero dovrà aprirsi alla contaminazione e insieme rimanere ancorata ai propri valori e alle proprie tradizioni”.

Il Teatro dei Soci, un gruppo di persone del paese di Soci e non solo, che si dedicano da anni al teatro amatoriale, hanno messo magistralmente in scena alcune novelle, proprio davanti a quel caminetto in cui nonna Regina raccontava le storie ai suoi nipotini e con le stesse insegnava loro la vita vera.

Al termine, la cooperativa L’Albero e la Rua - che sostiene il progetto della casa famiglia – ha aperto le porte della struttura che ospiterà bambini di famiglie fragili, a disposizione per una visita e per una condivisione del nuovo progetto. La Casa di Emma – così si chiamerà la nuova realtà – ha una nuova “comunità famiglia” che si è resa disponibile ad un’accoglienza vera.

“Farneta, dal camino dei Marcucci, vuole dare un esempio di coraggio e solidarietà - dicono dalla Pro-loco per poi concludere - la speranza è che il nostro modello possa essere fatto proprio anche da altre comunità”.


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